
Attore di teatro, cinema e Tv.
Essere doppiatore vuol dire prima di tutto essere attore, interprete, essere padrone della tecnica
vocale e della respirazione, significa conoscere perfettamente il proprio apparato fonatorio e
metterlo al servizio del proprio lavoro. Ma questo non è sufficiente per avvicinarsi ad un leggio e
interpretare un copione adattato. Per essere doppiatori bisogna essere strumenti, bisogna riuscire
a trasmettere con immediatezza i sentimenti, le sensazioni di un attore che guardiamo entrando in
una sala e leggendo per la prima volta le battute. Il doppiatore non ha la possibilità, come l’attore
di teatro, di studiare il copione prima di entrare in sala ma deve solo guardare il lavoro fatto
dall’attore in lingua originale, leggere la scena adattata in italiano, provarla sul sonoro, provarla sul
muto e inciderla. Questo comporta una grande rapidità nel capire la scena, nell’interpretarla e nel
plasmarsi vocalmente e con le intenzioni perfettamente all’attore in lingua originale riuscendo
anche a rispettare tecnicamente il “Sincrono”, ossia entrare nel ritmo dell’attore rispettando i tempi
di entrata e di uscita di tutte le battute che sono state già adattate con un lavoro molto accurato
(o almeno così dovrebbe essere generalmente) da un adattatore che avrà fatto questo lavoro
prima dell’ingresso del doppiatore in sala.
Insegnare doppiaggio è un lavoro difficile quasi impossibile, come impossibile è insegnare a
recitare. Si nasce attori, si è portatori del fuoco sacro della recitazione da subito. Quello che si
può insegnare è la tecnica ma questa non è sufficiente per diventare poi dei grandi interpreti.
Come tutti i lavori artistici bisogna avere fame di imparare, voglia di mettersi continuamente in
gioco, rischiare, osare continuamente per scoprire fin dove ci si può spingere. Il lavoro del
doppiatore come il lavoro dell’attore può essere un lavoro sindacale, dove per sindacale intendo
impiegatizio, fatto con il minimo sforzo ma anche con il minimo risultato. Per ottenere un risultato
eccellente, per superarsi, si deve la giusta chiave interpretativa che possa riprodurre quanto più
fedelmente possibile il lavoro fatto a monte dall’attore in originale. Se l’attore a monte ha
interpretato egregiamente il suo ruolo, al doppiatore sarà sufficiente seguire la sua interpretazione
e il “gioco” sarà molto più facile. Al contrario se l’attore risulterà piatto, la creatività attoriale del
doppiatore sarà fondamentale. Tutto questo, però, impone sempre dei limiti invalicabili che sono
legati alla corrispondenza tra il volto dell’attore in originale e la voce che prestiamo a quel volto e
ai rapporti che il doppiatore dovrà avere tecnicamente col microfono di sala, per seguire passo
passo i respiri, le risate, i versi, le pause, le sospensioni e naturalmente il ritmo e i volumi della
battute anche in relazione agli ambienti in cui l’attore nello schermo si muove.
Tutto questo comporta un rapporto continuo di sguardi allo schermo, al copione e alla distanza
dal microfono.
Obiettivi
L’obiettivo di questo percorso di formazione è quello di acquisire una padronanza del mezzo
tecnico di questo lavoro, lavorando in continua simbiosi col microfono di sala, abituandosi a
gestire la propria voce in relazione alle varie situazioni che si possono presentare in un film, una
serie, un cartone animato, un documentario imparando ad essere duttili e rapidi nel passare da un
prodotto all’altro.
Parallelamente a questo esercizio continuo i ragazzi dovranno esercitarsi a lavorare sulle
emozioni anche lontano dal microfono con letture a prima vista, esercitandosi con l’insegnante in
classe e nel quotidiano a perfezionare la tecnica vocale ponendo estrema attenzione alla pulizia
della dizione, alla gestione dei fiati, alla modulazione vocale, all’uso dei risonatori del corpo per
sfruttare a pieno il proprio potenziale in relazione alla timbrica vocale.
Un obiettivo trasversale di questo corso è quello di raggiungere una piena coscienza del proprio
mezzo vocale e delle proprie capacità interpretative per metterle al servizio di un futuro lavoro di
lavoro di palcoscenico o per aumentare la propria sicurezza nelle capacità relazionali con gli altri
nel mondo lavorativo non necessariamente legato al doppiaggio.
Obiettivo Concreto
Un obiettivo concreto sarà la realizzazione, nelle ultime due sessioni , di una DEMO Professionale che verrà inoltrata ad enti produttivi del settore, oltre che conservata e resa visibile nel nuovo progetto “Giovani Attori e Doppiatori di MTDA” (in costruzione al momento).